Geoffrey Chaucer
Nelle sue opere rivivono i vecchi temi della letteratura cortese e cavalleresca, l’aspetto religioso e quello del realismo borghese. Chaucer però è anche un uomo del suo tempo che guarda con oggettività alle classi contadine, alla continua guerra tra chiesa e potere politico, alla decadenza del sistema feudale. Ma la sua innovazione letteraria principale riguarda l’uso della lingua inglese – the middle English - nelle sue opere, abbandonando il latino.
Nato in una famiglia benestante, studiò legge, conobbe da vicino la corte della famiglia reale inglese e l’uso delle armi (fu infatti scudiero del re). Lo studio della letteratura antica e del latino furono lo spunto delle sue prime opere, ovvero traduzioni dei grandi autori latini in lingua inglese, come ad esempio il “De consolatione philosophiae” di Boezio.
Chaucer ricoprì importanti ruoli diplomatici che lo portarono a soggiornare in Italia (1374-1386 circa), dove studiò le opere di Dante, Petrarca e Boccaccio.
Tornato in Inghilterra, nel 1388 si recò in pellegrinaggio a Canterbury e questo fu il punto di partenza per la sua opera più celebre “I racconti di Canterbury”: una raccolta di novelle che prendono spunto dai pellegrini che Chaucer incontrò sulla via per Canterbury in una taverna alle porte di Londra.
Tutti i racconti sono scritti in versi (tranne due in prosa) e i temi sono vari e si rifanno ai topoi letterari tradizionali come l'amore cortese, il tradimento, la descrizione della realtà, l’accusa alla chiesa corrotta di quel periodo, i racconti di tradizioni popolare e anche la favola. Nel prologo generale sono presentati tutti i pellegrini che sono di varia estrazione sociale (un cavaliere, un mugnaio, un magistrato, una moglie, un frate, uno studente, un mercante, un marinaio e lo stesso Chaucer) che espongono quattro racconti a testa.
La novità principale de “I racconti di Canterbury” è l’utilizzo dell’inglese popolare come lingua letteraria e l’introduzione del verso “distico eroico” formato da una coppia di decasillabi a rima baciata, un metro che sarà molto usato dai poeti inglesi posteriori.
Chaucer morì prima di completare il grandioso progetto, del quale ci ha lasciato solo 22 racconti che rappresentano perfettamente la vita e la cultura medievale e rimane un’opera cardine della letteratura inglese.
